venerdì 23 dicembre 2011

The Black Oak Ranch













Ben presto scoprii, su Greenfield, che non era poi così difficile tirare avanti. Mi sembrava un po' una terra delle opportunità, di certo le possibilità di lavoro non mancavano, ed era anche possibile mettersi in proprio volendo. Ma di certo, per usare un comune modo di dire, non ne avevo la testa. Nell'arco di poco tempo, quindi, conobbi anche Buck. Il buon, vecchio Buck, che mi assunse a lavorare per lui - e per Mason principalmente - all'interno del Black Oak Ranch. Mi sembrava quasi una grande famiglia, onestamente... Più o meno, tutti si davano una mano a vicenda. Tutti facevano in modo che le cose all'interno del Ranch andassero per il meglio e che il servizio fosse sempre efficiente. Fu così che conobbi anche Summer, una ragazzina a mio modo di vedere, ma che ha energia da vendere e un talento per la meccanica da fare invidia a molti. Non a Scott, però. Lavorai per la sicurezza di quel Ranch per un paio di mesi, dandoci anima e corpo all'inizio, anche se al termine di quel periodo il mio tempo venne a ridursi all'osso assorbito principalmente dalla Causa. Ovvero, dai Devils. A malincuore, abbandonai quell'incarico, ma con la promessa che sarei tornato, un giorno. Così da poter fare squadra nuovamente con Buck e prendere a calci in culo Gibbs, così da sbatterlo fuori dalle tenute del Ranch. Buck. Da quanto tempo è che non lo vedo... Se solo avessi un po' di tempo...

mercoledì 21 dicembre 2011

L'Inizio















Ormai sono passati diversi mesi da quando ho deciso di ricominciare da capo... Sono passati diversi mesi da quando ho rimesso piede su Greenfield. Eppure sembra ieri, quando giunsi su quel Pianeta del Border, come se fosse di nuovo la prima volta. In un Saloon, il Crazy Horse, durante una calda serata d'estate. Anno 2513. Non conoscevo nessuno - in effetti - eppure non tardai a fare compagnia, chissà perchè poi, quasi sempre con le persone che hanno più o meno la mia stessa inclinazione. Ideologica e politica. Forse perchè indossava un browncoat, ma fu per puro caso che conobbi Jack Rooster. Del tutto ignaro, ovviamente, di chi fosse iniziai come sempre ad inveire contro l'Alleanza, contro le sue generazioni passate e future, contro i mondi da essa dominati. Perchè non è stato così facile non pensare e provare a dimenticare quanto quella dannata guerra mi ha tolto. Quanto ho perso. Non è facile neanche adesso. Eppure è proprio questo che mi dà la spinta, mi carica di quella rabbia nei momenti difficili che mi fa andare avanti. La rabbia, molto spesso, è quello che mi spinge a continuare. Mi aiuta, quando devo perseguire un obiettivo. Mi ricorda, il giuramento fatto sulla tomba dei miei genitori - morti a causa di un bombardamento della marina - di ripulire i mondi da questo schifo che è l'Alleanza. Questa feccia che infesta l'Universo. Beh fu così, comunque, che conobbi Jack Rooster. Forse, alla fine quindi, l'Alleanza è servita a qualcosa? Magari non tutti i mali vengono per nuocere, dannazione. Anzi, tutt'altro, visto che assieme a lei conobbi anche Cole Scott. E, nel giro di qualche giorno, mi ritrovai a far parte della cellula Indipendentista nota come i Dust Devils. Come sempre, alla fine, quando ci sono incarichi che vanno contro quella dannata Mano Lunga della Marina devo essere tra i partecipanti. Ah, quasi dimenticavo il ragazzino che provò a fregarmi il revolver: John. Tipetto in gamba, senza dubbio...